60ª Esposizione Internazionale d'Arte: Un Viaggio nelle Identità e nell'Altro
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60ª Esposizione Internazionale d’Arte: Un Viaggio nelle Identità e nell’Altro

Sino al 24 novembre 2024, Venezia diventa il palcoscenico mondiale dell'arte contemporanea con la 60ª Esposizione Internazionale d'Arte.

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Sino al 24 novembre 2024, Venezia diventa il palcoscenico mondiale dell’arte contemporanea con la 60ª Esposizione Internazionale d’Arte. Curata da Adriano Pedrosa, la mostra, intitolata Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, si articola tra i Giardini e l’Arsenale, con l’intento di esplorare temi complessi e attuali come l’identità, l’alterità e la condizione dello straniero nel mondo contemporaneo.

Un Ritorno all’Umanità nelle Arti Il titolo stesso, tratto da una serie di opere del collettivo Claire Fontaine, lancia un messaggio potente: “Stranieri Ovunque”. Questa espressione non solo evidenzia la pervasività dell’alterità, ma invita anche a riflettere sullo straniamento insito nell’esperienza umana. Pedrosa, con grande sensibilità, esplora il concetto di “straniero” non solo in termini geografici o culturali, ma anche etici e personali, affrontando la sensazione universale di sentirsi fuori posto, a qualsiasi latitudine. In quest’ottica, la mostra diventa un dialogo tra diversità e inclusione, offrendo una piattaforma espressiva a voci marginali e spesso escluse dal panorama artistico globale.

Un Percorso in Due Nuclei: Contemporaneo e Storico La mostra si divide in due grandi nuclei: il Nucleo Contemporaneo e il Nucleo Storico. Il Nucleo Contemporaneo, ospitato tra il Padiglione Centrale e l’Arsenale, raccoglie una selezione di artisti queer, outsider, indigeni e autodidatti. È un omaggio alla diversità espressiva e identitaria, dove artisti che vivono ai margini della società trovano spazio per esprimere le loro visioni, spesso in contrasto con il sistema dell’arte tradizionale. Il curatore sottolinea come il termine “straniero” evochi, nel suo etimo, anche lo “strano”, con un chiaro riferimento al concetto di perturbante di Freud. Un’arte che non si limita a esplorare l’alterità esterna, ma che penetra nelle pieghe profonde della psiche umana.

Il Nucleo Storico, invece, si concentra sulle modernità non occidentali, con opere provenienti da America Latina, Africa, Asia e mondo arabo. Una narrazione che intende correggere il tradizionale eurocentrismo del Modernismo, svelando come quest’ultimo sia stato profondamente influenzato dalle culture extraeuropee. Pedrosa propone un’inedita riflessione sulle opere di artisti del cosiddetto Sud globale, spesso dimenticati o non compresi appieno dalla critica occidentale.

Arte e Attivismo: Tra Decolonizzazione e Decarbonizzazione Un altro aspetto fondamentale della Biennale 2024 è il suo impegno verso la sostenibilità ambientale e la giustizia sociale. Dopo aver ottenuto la certificazione di neutralità carbonica nel 2023, la Biennale punta nuovamente a raggiungere questo traguardo, riflettendo anche sulla decolonizzazione dei saperi artistici e sull’impatto delle pratiche creative. Una sezione speciale sarà dedicata al Disobedience Archive, un progetto che esplora le connessioni tra arte e attivismo, mostrando come le pratiche artistiche possano fungere da strumento di resistenza politica e sociale.

Le Identità nei Progetti Speciali Tra i progetti più significativi spicca la presenza emblematica degli artisti indigeni, che apriranno la mostra con opere di forte impatto visivo e simbolico, come il murale del collettivo Mahku (Brasile) e l’installazione del collettivo Maataho (Aotearoa/Nuova Zelanda). Inoltre, i tessuti, elemento ricorrente tra le opere esposte, simboleggiano il legame tra tradizione e innovazione, enfatizzando il ruolo dell’artigianato nelle narrazioni artistiche contemporanee.

Uno Sguardo Globale: Le Partecipazioni Nazionali Con 86 partecipazioni nazionali e la presenza di quattro paesi per la prima volta alla Biennale (Benin, Etiopia, Timor Leste e Tanzania), la mostra consolida il suo ruolo di vetrina globale per l’arte contemporanea. Spiccano il Padiglione Italia, curato da Luca Cerizza, con il progetto Due qui / To hear di Massimo Bartolini, e il Padiglione della Santa Sede, ospitato per la prima volta nella Casa di reclusione femminile di Venezia.

Un’Esperienza a Tutto Tondo La 60ª Biennale d’Arte di Venezia non è solo un evento espositivo, ma un’esperienza multidimensionale che coinvolge il pubblico attraverso percorsi educativi, performance dal vivo e un’offerta editoriale che accompagna il visitatore in ogni fase della visita. Le iniziative formative, che nel 2023 hanno coinvolto oltre 130.000 partecipanti, puntano nuovamente a rendere la cultura accessibile a tutti, promuovendo una partecipazione attiva e consapevole.

La Biennale Arte 2024 si pone così come uno spazio di confronto e riflessione sulle questioni urgenti del nostro tempo: un’esplorazione del concetto di straniero, un viaggio nelle identità e un’apertura verso nuove forme di dialogo culturale.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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