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Roma, Musei Capitolini: “Agrippa Iulius Caesar, l’erede ripudiato. Un nuovo ritratto di Agrippa Postumo, figlio adottivo di Augusto”

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Nella prestigiosa cornice della Sala degli Arazzi dei Musei Capitolini, dal 29 novembre 2024 al 27 aprile 2025, si svolge un’esposizione straordinaria che riunisce per la prima volta tre ritratti marmorei di Agrippa Postumo, ultimo erede della gens giulio-claudia, figlio di Marco Vipsanio Agrippa e di Giulia, figlia di Augusto. Questa mostra, che segna un momento di rilievo nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico romano, è il frutto di una collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto della Fondazione Sorgente Group.

 Il fulcro dell’esposizione è rappresentato dal ritratto marmoreo della Fondazione Sorgente Group, recentemente identificato dal professor Eugenio La Rocca come raffigurazione di Agrippa Postumo. L’opera, mai esposta al pubblico prima d’ora, dialoga idealmente con altre due sculture: una proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze e l’altra dalle Collezioni Capitoline. Le tre opere, databili tra il 4 e il 7 d.C., testimoniano il momento in cui Agrippa Postumo era designato erede al trono imperiale, offrendo un ritratto della sua immagine pubblica, costruita attraverso un linguaggio iconografico che univa autorità e introspezione.

In occasione della presentazione della mostra, Valter Mainetti, Presidente della Fondazione Sorgente Group, ha dichiarato: “Ci riempie di orgoglio l’aver promosso questa mostra monografica dedicata alla presentazione, per la prima volta al pubblico, del volto del giovane principe giulio-claudio, identificato dal professor Eugenio La Rocca con Agrippa Postumo. L’esposizione dei tre ritratti, riuniti per la prima volta, rappresenta un’importante occasione di conoscenza e studio, e soprattutto un’opportunità per la nostra Fondazione di collaborare con una sede prestigiosa come i Musei Capitolini. Questo rapporto di stima reciproca ha permesso la realizzazione di numerosi progetti culturali, contribuendo alla valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico.” La Vicepresidente della Fondazione, Paola Mainetti, ha aggiunto: “Una parte importante della collezione archeologica della nostra Fondazione riguarda proprio la ritrattistica della gens giulio-claudia, con particolare attenzione agli eredi designati da Augusto. Attraverso questa mostra, vogliamo proseguire nella nostra missione di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, mettendo in luce la complessità storica e artistica di figure come Agrippa Postumo. Il confronto tra i tre ritratti esposti rappresenta un’occasione unica per approfondire la conoscenza di un’epoca cruciale della storia romana e delle dinamiche politiche che l’hanno segnata.” 

Il ritratto della Fondazione Sorgente Group si distingue per la sua intensa espressività. I tratti marcati della fronte accigliata, gli occhi profondamente infossati e lo sguardo torvo conferiscono al giovane principe un’aura di introspezione e gravitas, elementi che incarnano la costruzione simbolica dell’erede imperiale. La torsione della testa, un elemento comune ai tre ritratti, aggiunge un senso di dinamismo e tensione, riflettendo il contesto storico-politico in cui queste opere furono realizzate. Le vicende di Agrippa Postumo, figlio postumo di Marco Vipsanio Agrippa e adottato da Augusto nel 4 d.C., si intrecciano con le complesse dinamiche della successione imperiale. Il giovane, ribattezzato Agrippa Iulius Caesar, sembrava destinato a succedere al princeps insieme a Tiberio. Tuttavia, solo tre anni dopo, venne ripudiato ed esiliato prima a Sorrento e successivamente sull’isola di Pianosa, dove visse fino alla sua misteriosa morte, avvenuta poco dopo l’ascesa al trono di Tiberio. Le fonti antiche, tra cui Tacito e Svetonio, attribuiscono l’esclusione di Agrippa Postumo a un carattere difficile, ma le recenti analisi storiche e archeologiche suggeriscono che le lotte di potere all’interno della corte augustea, influenzate da Livia Drusilla, madre di Tiberio, abbiano avuto un ruolo determinante nella sua caduta in disgrazia. L’esposizione ai Musei Capitolini invita a riflettere sul ruolo della propaganda visiva nell’età augustea. I tre ritratti, realizzati in occasione della sua adozione e successiva designazione come erede, rappresentano un esempio emblematico di come l’immagine pubblica di un individuo fosse costruita per rispondere a precise esigenze politiche e dinastiche. Il linguaggio artistico dell’epoca, caratterizzato da un realismo idealizzato, si riflette nei tratti fisionomici di Agrippa Postumo, che trasmettono autorità, determinazione e introspezione. 

La mostra è curata da Laura Buccino, Eugenio La Rocca e Valentina Nicolucci, ed è un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni pubbliche e private. Come sottolineato da Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino, “Questa esposizione rappresenta un modello di sinergia tra enti che condividono l’obiettivo comune di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale. Attraverso il dialogo tra i tre ritratti, offriamo al pubblico un’occasione unica per esplorare un periodo cruciale della storia di Roma.” L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio volto a promuovere lo studio della ritrattistica imperiale e delle sue implicazioni storiche. La Fondazione Sorgente Group, in particolare, ha dedicato grande attenzione alla collezione e valorizzazione di opere legate alla gens giulio-claudia, come i ritratti di Lucio e Gaio Cesare, fratelli maggiori di Agrippa Postumo, e quello di Germanico, figlio di Druso e Antonia Minore. Questa esposizione non è solo un viaggio nella storia e nell’arte dell’età augustea, ma anche un’opportunità per interrogarsi sulle complesse dinamiche politiche e culturali che hanno definito la transizione dalla Repubblica all’Impero. Il volto di Agrippa Postumo, con la sua intensa espressività, riaffiora come un simbolo delle ambizioni e delle tragedie che hanno segnato una delle epoche più affascinanti e tormentate della storia romana. Un’occasione imperdibile per riscoprire, attraverso l’arte, le vicende umane e politiche che hanno plasmato il corso della storia.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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