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Architettura Acrobatica: cos’è e perché è importante. Ne parliamo con Valerio Santucci

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L’Architettura Acrobatica rappresenta un affascinante connubio tra arte, ingegneria e performance, capace di superare le convenzioni tradizionali della progettazione e dell’edilizia. Questo approccio innovativo si caratterizza per l’impiego audace di forme fluide, strutture sospese e spazi interattivi, dando vita a edifici che sembrano armonizzarsi in un movimento danzante con l’ambiente circostante. I progettisti di questo stile sono ispirati non solo dalle leggi della fisica, ma anche dalla dinamica del movimento umano. In esclusiva, abbiamo intervistato l’Architetto Valerio Santucci, primo e unico Tecnico in Italia per la Direzione Lavori specializzato nella rivoluzionaria metodologia su fune. Santucci, grazie a corsi specifici come rocciatore e addetto all’utilizzo dei sistemi di accesso e posizionamento mediante funi (Art. 16 del D.lgs. 81/08), è un esperto nella verifica edilizia in fune, un approccio innovativo per l’edilizia verticale.

Cosa è l’Architettura Acrobatica?
Architettura Acrobatica è la risposta ad un’esigenza diventata sempre più predominante nel settore delle ristrutturazioni. L’Architetto Acrobatico è un Professionista che opera in quota, utilizzando sistemi in fune ed eseguendo rilievi dettagliati dello stato di degrado degli edifici. Questo Professionista verifica eventuali situazioni di pericolo, valuta la fattibilità di interventi mirati e, ove possibile, propone soluzioni che non richiedono necessariamente l’uso di opere provvisionali tradizionali, come i ponteggi. Inoltre, si occupa di garantire la sicurezza e la qualità dei lavori eseguiti con tecniche basate sull’utilizzo delle funi. Potremmo definire l’Architettura Acrobatica come un’evoluzione del tecnico tradizionale.

L’Architetto Valerio Santucci, founder di Architettura Acrobatica

⁠Come nasce l’idea?
Come spesso accade, l’idea è nata per rispondere ad una problematica specifica. Nel 2022 un amico, con cui avevo collaborato anni prima su progetti di ristrutturazione in fune, mi ha contattato. Consapevole della mia esperienza e delle certificazioni che avevo conseguito per lavorare in quota, rispettando le normative nazionali sulla sicurezza, mi ha chiesto supporto tecnico per affrontare alcune difficoltà in un cantiere di ristrutturazione situato nel centro di Firenze. Da quella telefonata al trovarci in autostrada insieme il passo è stato breve. Arrivati in cantiere, ci attendeva un gruppo di condòmini nell’androne. Si lamentavano della mancanza di controllo sulla qualità dei lavori, dato che il Direttore dei Lavori non aveva accesso diretto ai luoghi delle lavorazioni. Osservando la situazione, mi sono proposto come Architetto iscritto all’Albo per eseguire personalmente un controllo della qualità dei lavori. Mi sono calato insieme agli operai utilizzando le funi, e ho promesso ai condomini un report dettagliato e firmato da me, in cui mi sarei assunto la responsabilità di quanto certificato. L’esperienza è stata positiva per tutti: condomini, Impresa, Amministratore e Tecnico incaricato. Da quel successo è nata l’idea di ‘Architettura Acrobatica‘.

Oggi siete leader in Italia, quali sono i vostri progetti? 
Oggi siamo presenti nelle principali città italiane: Roma, Firenze, Bologna e Milano, grazie anche alla collaborazione con i nostri partner. Il progetto è in continua espansione per coprire tutto il territorio nazionale…e chissà cosa ci riserva il futuro!

L’Architetto Valerio Santucci all’opera

⁠Essere architetto vuol dire avere una visione. Che impatto avrà l’intelligenza artificiale nel vostro settore?
Avere una visione significa immaginare il domani. Nel nostro lavoro questo si traduce in un costante sguardo in avanti. L’intelligenza artificiale, come lo è stato l’avvento di Internet, rappresenterà uno spartiacque nel settore dell’Architettura e delle costruzioni. Tuttavia, sarà fondamentale che essa rimanga al servizio degli Architetti, come un artigiano usa i suoi strumenti.

⁠Innovazione, modernità ma anche tradizione. Come far conciliare tutto questo nell’architettura?
Come italiano mi sento fortunato, perché la nostra storia è ricca di tradizione e le nostre radici affondano nella bellezza. Oggi ci troviamo a dover adeguare quest’ultima alle esigenze moderne, rispettandone tradizione, storia e significato. Credo fermamente che tutto possa conciliarsi, adottando un approccio basato sui principi di conservazione e mantenimento.

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