Home HOME Roma, Teatro Quirino Vittorio Gassman: “Parenti terribili”. La nostra recensione.
HOMENEWSTEATRO

Roma, Teatro Quirino Vittorio Gassman: “Parenti terribili”. La nostra recensione.

Share
Share

Ogni tanto, il teatro sa sorprendere non tanto per la perfezione della sua messa in scena, ma per la capacità di penetrare in quei luoghi oscuri dell’animo umano che spesso preferiamo ignorare. “Parenti Terribili” di Filippo Dini è una di queste rare sorprese, un viaggio emotivo che si muove tra il grottesco e il sublime con un equilibrio che disarma. Non si tratta solo di rappresentare un testo: qui il teatro diventa un corpo vivo, pulsante, che respira insieme agli attori e al pubblico.

Fin dalle prime battute, il mondo familiare creato da Jean Cocteau si mostra per quello che è: un labirinto di passioni e rancori, dove ogni personaggio è al tempo stesso carnefice e vittima. Yvonne, interpretata da una straordinaria Mariangela Granelli, è il cuore pulsante di questo dramma. Madre fagocitante e ossessiva, trasforma il suo letto in un altare di nevrosi e amore malato, incarnando con inquietante precisione l’ambivalenza della figura materna.

Georges, il marito fallito e sognatore, è affidato alla sensibilità interpretativa di Filippo Dini, che lo dipinge come un uomo in bilico tra il ridicolo e il tragico. E proprio Dini, nella doppia veste di regista e interprete, orchestra l’intera messa in scena come un direttore d’orchestra che non sbaglia una nota. Ogni dettaglio – dai silenzi che pesano come macigni ai dialoghi che tagliano come lame – è calibrato con precisione chirurgica.

Il cast brilla per coesione e talento. Milvia Marigliano, nei panni di Léonie, offre una prova di straordinaria finezza: il suo personaggio, zia nubile e razionale, è il contraltare perfetto alle esuberanze emotive degli altri. Cosimo Grilli, nei panni di Michel, restituisce con intensità il ritratto di un giovane intrappolato in una rete di aspettative e insicurezze.

E poi ci sono i dettagli che trasformano una buona produzione in un capolavoro: i costumi di Katrina Vukcevic, che raccontano i personaggi prima ancora che aprano bocca; le luci di Pasquale Mari, che scolpiscono le emozioni sul palco con giochi di ombre e riflessi; le musiche di Massimo Cordovani, un sottile filo sonoro che accompagna il pubblico in un viaggio emotivo senza mai sovrastarlo.

Il finale, con Yvonne avvolta in un abito bianco che sembra carico di simbolismi, è un momento di straordinaria potenza visiva ed emotiva. Michel, in preda a un delirio che è al tempo stesso individuale e universale, abbraccia la madre in un gesto che condensa tutta la tragedia della loro relazione.

In “Parenti Terribili”, Filippo Dini dimostra che il teatro può ancora essere un luogo di verità, un’esperienza capace di scuotere e trasformare. Il pubblico, rapito da questa opera viva e pulsante, applaude non solo uno spettacolo, ma un momento di autentica catarsi. E quando le luci si riaccendono, ci si rende conto che quello che si è visto sul palco non è solo una storia: è la vita stessa, con tutte le sue contraddizioni e il suo inafferrabile mistero.

Share
Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

Related Articles
scaletta Chiello Live 2025
HOMEMUSICA

CHIELLO per la prima volta nei club delle principali città italiane con l’imperdibile“CHIELLO LIVE 2025”

Per la prima volta CHIELLO salirà sui palchi dei principali club italiani...

Marcella Bella canzone Sanremo 2025
HOMEMUSICANEWS

MARCELLA BELLA alla 75° Edizione del Festival di Sanremo con “Pelle Diamante”

Marcella Bella torna in gara, dopo diciotto anni, per la nona volta, alla 75esima edizione...

Giuseppe Cederna racconta al Teatro Vaccaj di Tolentino l’intensa storia di un corpo di Daniel Pennac
TEATRO

Giuseppe Cederna racconta al Teatro Vaccaj di Tolentino l’intensa storia di un corpo di Daniel Pennac

Storia di un corpo è il viaggio di una vita, dall’infanzia all’età...

ETHAN “METAMORFOSI (VOL.1)”
HOMEMUSICA

ETHAN, nuovo EP “METAMORFOSI (VOL.1)” fuori venerdì 17 gennaio

Un viaggio sonoro tra sperimentazione e autenticità che segna la rinascita artistica...