Ieri la stampa ha avuto il privilegio di ascoltare in anteprima i 30 brani che comporranno il prossimo Festival di Sanremo 2025. Tra conferme e colpi di scena, ecco un’analisi dei brani che hanno lasciato il segno.
Simone Cristicchi incanta la sala stampa
In un festival dominato dalle ballad, Simone Cristicchi si distingue con “Quando sarai piccola”, un’intensa lettera a una madre malata vista con gli occhi di un figlio che, crescendo, assume il ruolo di accudente. Il testo, di una delicatezza unica, regala un’esperienza toccante, un equilibrio perfetto tra dolore e amore. L’interpretazione culmina in un crescendo emotivo che rende questo brano uno dei più applauditi dalla stampa romana.
Noemi e la ballad che punta al podio
Con “Se ti innamori muori”, Noemi si gioca una grande opportunità. Alla sua ottava partecipazione sanremese, porta un brano che racchiude dolore e riscatto, arricchito dalla sua voce graffiante e dalla firma autoriale di Blanco e Mahmood, vincitori nel 2022. La sua interpretazione intensa la proietta tra i possibili protagonisti della kermesse.
Tony Effe, la sorpresa del festival
Dopo le polemiche delle ultime settimane, Tony Effe si fa notare con “Damme ‘na mano”, un brano dal sapore nostalgico che mescola il rap a una melodia che richiama gli stornelli romani. Un omaggio a Roma e alla sua tradizione musicale che dimostra una versatilità inaspettata.
Elodie e la nuova veste artistica
Elodie si discosta dal pop dance che l’ha resa celebre e si presenta con “Dimenticarsi alle 7”, una canzone intensa e intima, dal forte impatto emotivo. Un brano che potrebbe diventare un vero e proprio tormentone romantico, mostrando una nuova maturità artistica.
Fedez affronta il tema della depressione
Il rapper porta a Sanremo “Battito”, una riflessione profonda sul disagio interiore. La canzone è una lettera d’amore alla depressione, un mix di arresa e volontà di reazione. Il sound accompagna il testo evocativo, in cui il battito del cuore risuona tra i versi, dando vita a un brano intenso e di forte impatto emotivo.
Giorgia incanta con la sua estensione vocale
Con “La cura per me”, Giorgia torna a far sognare con la sua voce straordinaria. Un brano costruito per esaltare la sua potenza vocale, che si preannuncia perfetto per l’esibizione con l’orchestra dal vivo. La sua performance potrebbe valerle il riconoscimento dei direttori d’orchestra.
Francesco Gabbani celebra la vita
Sempre capace di trasmettere positività, Gabbani propone “Viva la vita”, una canzone che abbraccia e conforta. Il suo stile inconfondibile torna sul palco dell’Ariston con un inno alla gioia dell’esistenza.
Clara e il potenziale tormentone radiofonico
Tra i brani più adatti al pubblico radiofonico, quello di Clara ha tutte le carte in regola per diventare una hit. Il successo dipenderà molto dalla resa scenica, ma il brano strizza già l’occhio all’estate e alla leggerezza.
Serena Brancale, la possibile rivelazione
Portando il dialetto napoletano all’Ariston con “Anima e core”, Serena Brancale si distingue per sonorità etniche e grinta interpretativa. Una delle artiste da tenere d’occhio, con un brano che potrebbe sorprendere molti.
Irama e la ballad sull’amore che si spegne
Con “Lentamente”, Irama racconta la fine di un amore con una maturità inedita. Il testo riflette sulla consapevolezza di un sentimento che si sta spegnendo, con un ritornello che resterà nella mente di molti.
Rocco Hunt e la fotografia della sua terra
In “Mille volte ancora”, Rocco Hunt dipinge un ritratto della sua terra, tra nostalgia e desiderio di cambiamento. Un testo che richiama le radici dell’artista e la realtà del Sud Italia.
Achille Lauro e la colonna sonora anni ‘70
Sempre fedele a sé stesso, Achille Lauro propone “Incoscienti giovani”, un brano elegante che sembra la perfetta colonna sonora di un film ambientato negli anni ’70. Il sax accompagna la sua voce calda, in un mix di sensualità e malinconia.
Brunori Sas porta la poesia sul palco
Con “L’albero delle noci”, Brunori Sas regala un brano poetico dedicato a un figlio, un testo che esprime tutta la bellezza e la delicatezza dell’amore paterno. Una delle perle di questa edizione.
RKomi e The Kolors accendono il ritmo
Tra i pezzi più immediati, RKomi con “Il ritmo delle cose” e The Kolors con “Tu con chi fai l’amore” portano brani orecchiabili, perfetti per essere ballati e canticchiati. Un mix di energia e spensieratezza.
Willie Peyote e il ritorno dei Jalisse
Willie Peyote riporta i Jalisse sul palco con “Grazie ma no grazie”, un brano che riflette sulle contraddizioni della società moderna. Con un ritornello facile da memorizzare, la canzone ha il potenziale per entrare nei favoriti del pubblico.
Joan Thiele e l’atmosfera western
Con “Eco”, Joan Thiele evoca atmosfere da film western, con un sound accattivante e una delle canzoni più incisive dell’edizione.
Modà e Francesca Michielin tra nostalgia e pianoforte
I Modà restano fedeli a sé stessi con “Non ti dimentico”, un brano che parla di addii e consapevolezza. Francesca Michielin, invece, conquista con “Fango in paradiso”, una ballad intensa che esalta la sua voce sensuale.
Gaia e la viralità sui social
“Chiamo io Chiami tu” si candida a diventare un tormentone virale, grazie a un ritornello ipnotico e a una struttura musicale che si presta a sfide social e trend digitali.
Bresh e Coma Cose: tra incertezze e potenziali hit
Bresh con “La tana del granchio” propone un brano che al primo ascolto non convince pienamente, mentre i Coma Cose con “Cuoricini” potrebbero trovare la loro forza nella resa scenica e nella giusta coreografia.
Massimo Ranieri, il ritorno della tradizione sanremese
Con “Tra le mani un cuore”, Massimo Ranieri porta sul palco un brano che celebra la tradizione musicale sanremese, mettendo in luce la sua voce inconfondibile. Un maestro che torna in gara con l’eleganza di sempre.