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“Collòculi”: Un’Opera che Ridefinisce il Legame tra Persona, Arte e Ambiente

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Roma, Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano

COLLÒCULI / INTRO-SPECTIO Opere di Annalaura di Luggo
Curata da Gabriele Perretta

“Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno, è guardare gli occhi come parte del volto, l’altro, è guardare gli occhi e basta… come se fossero il volto.” – Alessandro D’Avenia

Dopo il grande successo ottenuto presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’installazione “Collòculi” di Annalaura di Luggo approda alle Terme di Diocleziano a Roma, curata da Gabriele Perretta. Questo evento straordinario si distingue non solo per la qualità delle opere esposte, ma anche per la presentazione di un catalogo mozzafiato, recentemente svelato alla stampa, che approfondisce ogni dettaglio dell’installazione. Il termine “Collòculi” deriva dall’unione di due parole che sintetizzano i loro significati in una forma circolare, rappresentando sia una geometria essenziale che una struttura concettuale di sostenibilità. Questo progetto scultoreo, ideato da Annalaura di Luggo, è una fusione di immagine mediale e rimediazione multisensoriale. Attraverso la sua installazione, Collòculi trasforma il contesto in cui è inserito, attivando una nuova consapevolezza. Non si tratta più solo di un monumento, ma di un’occasione per rileggere le dimensioni umane in contesti in continuo mutamento.

Una Nuova Forma di Interazione

La forma di Collòculi non si limita a se stessa: essa è forza effettiva e corporea, richiedendo un coinvolgimento fisico per essere vista, fruita e vissuta. La sua plasticità è determinata dall’accumulo di filamenti di alluminio riciclato, che creano un nido per un movimento interno rinnovabile e intercambiabile. Questo movimento è reso visibile attraverso uno schermo dotato di un sistema di telecamere con riconoscimento gestuale, integrando il fruitore nell’azione stessa. Un aspetto distintivo dell’installazione è il coinvolgimento di ragazzi con varie disabilità nella creazione dei filamenti di alluminio riciclato. Questo elemento trasforma il pregiudizio in una visione trasfigurata e interattiva, permettendo di percorrere storie di affermazione individuale e di alimentare il senso della ricerca. Collòculi diventa così un’interazione artistica e umana orientata verso orizzonti inclusivi e comprensivi.

Un Connubio Perfetto tra Passato e Presente

L’installazione “Collòculi” di Annalaura di Luggo si integra perfettamente con l’ambiente circostante, evocando l’antico splendore di processioni misteriche. Questo connubio tra arte contemporanea e patrimonio storico permette ai visitatori di immergersi in un’esperienza unica, dove il presente si fonde con il passato e stimola la percezione del futuro. Le Terme di Diocleziano, con i loro magnifici reperti, amplificano l’impatto di “Collòculi”. L’installazione non si limita a essere una semplice opera d’arte, ma diventa un mezzo per esplorare la nostra realtà attraverso il prisma della storia. Questo processo di conoscenza e percezione è reso ancora più intenso dalla cornice storica che ospita l’opera, trasformando la visita in un’esperienza multisensoriale e meditativa. La magia di questa installazione, quindi, risiede nella sua capacità di farci riflettere sul presente, immaginare il futuro e rimanere radicati in un passato ricco di capolavori.

L’Opera “Intro-Spectio”

In mostra anche una selezione di opere dal ciclo Intro-Spectio, realizzate attraverso un duplice processo di stampa e foratura su Dibond e Plexiglas. Questo dialogo tra contenuto e contenitore, anche temporalmente così distante, è ciò che rende il lavoro di questa artista così potente e significativo, offrendo agli spettatori una prospettiva unica e arricchente sul percorso umano e artistico. Il progetto prende vita dagli occhi di quattro ragazzi, vittime di bullismo, discriminazione, alcool e criminalità. Attraverso i linguaggi della videoarte, del sound design e della realtà immersiva, questi giovani si spogliano delle loro barriere per rivelare il loro universo umano e poetico. L’osservatore è coinvolto in un confronto che non può lasciare indifferenti, perché “guardarsi negli occhi” significa aprirsi al dialogo e all’incontro.

Un Catalogo di Eccellenza

Il catalogo della mostra, presentato alla stampa pochi giorni fa, è un’opera d’arte a sé stante. Ricco di immagini dettagliate e di approfondimenti critici, il catalogo offre una panoramica completa del lavoro di Annalaura di Luggo, rendendo giustizia alla complessità e alla profondità delle opere esposte. Un vero gioiello per gli appassionati d’arte e per chiunque desideri immergersi ulteriormente nel mondo di “Collòculi”.

“Collòculi” rappresenta un’esperienza unica che ridefinisce il legame tra persona, arte e ambiente, promuovendo un messaggio di inclusione e comprensione attraverso la bellezza e la riflessione. Se l’arte è vita, allora tutti siamo opere d’arte: WE ARE ART!

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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