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Al via la Stagione teatrale sperimentale 2024 del Nuovo Teatro Ateneo

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Uno dei luoghi più rilevanti e iconici della storia del teatro italiano riapre ufficialmente le sue porte e lo fa con un cartellone di grande pregio culturale, consono alla sua storia straordinaria. Il Nuovo Teatro Ateneo presenta dal 26 settembre al 19 dicembre 2024 la sua Stagione teatrale sperimentale.

Il Nuovo Teatro Ateneo è un’istituzione culturale di grande rilevanza che si inserisce nella lunga tradizione teatrale e accademica della città di Roma e di tutta la storia del teatro italiano. Il Teatro Ateneo fu costruito nel 1935. Nel 1954 fu fondato l’Istituto del Teatro, con il compito primario di programmare l’attività del Teatro Ateneo. Ad esso si appoggiò l’insegnamento di Storia del teatro e dello spettacolo della Facoltà di Lettere e filosofia, tenuto prima da Giovanni Macchia e poi da Ferruccio Marotti. Successivamente, dal 1980 al 2014, il Centro Teatro Ateneo ha contribuito a tutti gli effetti a fare del Teatro Ateneo un luogo noto a livello internazionale.

La nascita del Teatro Ateneo è il frutto di un’idea di valorizzazione della cultura teatrale all’interno dell’università, con uno spazio dedicato a produzioni artistiche e ad eventi che possano coinvolgere non solo gli studenti, ma anche il pubblico cittadino. Durante gli anni, il Teatro Ateneo ha visto esibirsi numerosi artisti di fama, contribuendo così a consolidare la reputazione del teatro come un crocevia di talenti emergenti e affermati. Il Teatro Ateneo ha saputo adattarsi ai mutamenti sociali e culturali, affrontando tematiche attuali e rilevanti e rimanendo al passo con le esigenze del pubblico moderno. Questo approccio dinamico ha contribuito a rendere il Teatro Ateneo non solo un luogo di spettacolo, ma anche un’importante fucina di idee e di creatività.

Oggi, il Nuovo Teatro Ateneo ambisce ad essere nuovamente un faro di cultura a Roma, rappresentando un esempio di come l’arte possa integrare e arricchire le esperienze della comunità accademica e cittadina, promuovendo il dialogo e la condivisione attraverso la magia del palcoscenico. Forte della sua grande e prestigiosa storia – che ha visto passare sulle tavole del palcoscenico i più grandi nomi del teatro italiano ed europeo – il Nuovo Teatro Ateneo propone la sua prima Stagione sperimentale, che si distingue per una programmazione che spazia dal teatro classico alla drammaturgia contemporanea e alla danza.

Dopo un lungo periodo di chiusura terminato nel 2020, il Nuovo Teatro Ateneo intende riproporsi sulla scena culturale romana con un cartellone formato da quattordici spettacoli di prosa e di danza di richiamo nazionale e internazionale. La scelta degli spettacoli è stata effettuata dai docenti delle discipline dello spettacolo di

Sapienza – in particolare, dai proff.ri Vito Di Bernardi, Guido Di Palma, Stefano Locatelli e Sonia Bellavia ed è stata coordinata dal Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo, diretto dal prof. Marco Benvenuti.

La prima stagione teatrale sperimentale del Nuovo Teatro Ateneo vuole segnare, concretamente, la riapertura del nostro Teatro a tutta la Comunità Sapienza e al territorio, con un calendario di appuntamenti che mira a ricollocarlo nel panorama culturale del Paese. – dichiara la Rettrice Antonella Polimeni. – Andremo a proporre un programma di quattordici spettacoli di prosa e di danza, opere che affrontano grandi questioni del nostro tempo e che vedono coinvolti anche molti giovani artisti della scena nazionale e internazionale.

L’obiettivo è rendere la programmazione del Nuovo Teatro Ateneo fedele al motto di Sapienza “IL FUTURO È PASSATO QUI”, onorando quindi la tradizione del nostro Teatro e dei Maestri che lo hanno reso grande, Gigi Proietti, Carmelo Bene, Eduardo De Filippo per citarne solo alcuni, conciliandola con le nuove correnti culturali e artistiche che stanno segnando il panorama internazionale.

Vogliamo, inoltre, offrire uno spazio in cui giovani talenti possono proporre, e condividere con il grande pubblico, la propria arte. Unendo così, ancora di più, la tradizione all’innovazione, il passato al futuro, vivendo il presente”.

La stagione teatrale sperimentale del Nuovo Teatro Ateneo, che presentiamo oggi, è una grande sfida sul piano culturale – dice il Direttore del Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo Marco Benvenuti che dimostra la vitalità e la capacità di innovare da parte di un’istituzione pubblica qual è Sapienza. Sono certo che i quattordici spettacoli di prosa e di danza che ospiteremo nell’autunno di quest’anno sapranno raccogliere l’interesse di un vasto pubblico, interno ed esterno all’Ateneo, e costituiranno il punto di partenza per nuove e più ampie iniziative non solo sul piano delle arti performative, ma anche su quello della musica, del cinema e dei media digitali”.

In concomitanza con l’avvio della stagione teatrale sperimentale, Sapienza ha anche deciso di selezionare un Direttore artistico per il Nuovo Teatro Ateneo. La procedura è pubblica e sarà possibile presentare la propria domanda di partecipazione accendo al sito del Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo.

La stagione – presentata al pubblico il 26 settembre alle ore 15.00 – alla presenza della Rettrice Antonella Polimeni, proporrà alle ore 20.30 l’anteprima di Eraclidi di Euripide, con la traduzione a cura di Anna Maria Belardinelli, coordinatrice del progetto Theatron. Teatro antico alla Sapienza, e con l’ideazione e la regia di Adriano Evangelisti, direttore artistico.

Il Cartellone si aprirà poi ufficialmente martedì 1° ottobre h 20.30 con Roberto Baggio di e con Davide Enia. “Roberto Baggio” è un monologo commissionato dalla Stiftung Fussball & Kultur EURO 2024 della UEFA e dal Ministero della Cultura della Germania per il festival “Stadion der Träume”. Il testo, scritto intervistando medici e infermieri di Emergency, racconta di chi vive e lavora nelle zone di guerra, partendo dall’omonimia tra un medico anestesista e il calciatore. I gol di Roberto Baggio diventano metafore, spiragli di luce per ragionare e discutere sulle cose del mondo: la presenza del male, l’insensatezza della guerra, la fragilità del talento, la bellezza del gesto puro e assoluto.

Giovedì 10 ottobre h 20.30 andrà in scena La Tempesta continua di Claudio Puglisi, spettacolo frutto di un lavoro di ricerca teatrale del gruppo di attori guidati dal regista Claudio Puglisi, con improvvisazioni ispirate al romanzo di Peter Handke “Immer noch Sturm”.

Si prosegue giovedì 17 ottobre h 20.30 con Matrimonio con Dio di e con Vito Di Bernardi; Vaclav Nižinskij e la trasfigurazione della danza in luce. Racconto teatrale di Vito Di Bernardi con immagini in movimento di Ilaria d’Agostino, è un percorso a ritroso che prende le mosse dai Diari che il grande danzatore russo inizia a scrivere nel 1919.

Lunedì 21 ottobre h 17.30, spazio al progetto Dancing Days – DNAppunti Coreografici 2024 del Romaeuropa Festival, con la presentazione degli spettacoli finalisti, selezioni fra oltre 70 candidature del bando DNAppunti coreografici 2024. Un progetto di sostegno per giovani coreografi italiani under35. Obiettivo del progetto è individuare un coreografo, una coreografa o un collettivo italiani con un’idea da sviluppare, a cui offrire un percorso di ricerca con sostegni eterogenei: residenze creative, attività di accompagnamento critico e di tutoraggio, risorse economiche e repliche dell’esito con un pubblico (il bando è realizzato dalla rete formata da Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Operaestate Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto -Teatro Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale – Centro di Residenza Emilia Romagna, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender Festival di Bologna, Triennale Milano Teatro).

Da lunedì 28 a mercoledì 30 ottobre, il Nuovo Teatro Ateneo, dedicherà uno spazio ai progetti di Terza Missione “Promuovere il benessere delle donne detenute. Lo spazio della pena, la pena dello spazio” e “Per un teatro necessario. Università, carcere e scuola. Per un modello inclusivo di public engagement e di formazione integrata attraverso il teatro”. Storia di un cortile regia di Simonetta De Nichilo, sarà lo spettacolo in scena lunedì 28 ottobre h 21.00; a Roma, nel quartiere di Rebibbia, c’è un cortile conosciuto come lo spazio dei passeggi. Si trova in mezzo a due alti edifici di mattoni rossi, dove vivono donne private della libertà personale. Contare i passi per arrivarci, oltrepassando soglie reali e metaforiche, è l’innesco di un viaggio in un mondo ristretto dove la storia da raccontare non è mai da sola. Martedì 29 ottobre h 20.30, sarà Valentina Esposito con la collaborazione di Fort Apache Cinema Teatro a proporre lo spettacolo Mercoledì delle Ceneri, risultato di un percorso di ricerca artistica sul tema della violenza di genere e del corpo ferito, segnato e abusato fino alla negazione dell’identità. AGENTI, scritto e diretto da Mimmo Sorrentino, sarà lo spettacolo in scena mercoledì 30 ottobre h 20.30; racconta il vissuto lavorativo e privato di nove agenti di polizia penitenziaria. A intrecciare le loro storie sono i detenuti con cui hanno a che fare e che vediamo tramite i racconti degli agenti.

Venerdì 8 e Sabato 9 novembre h 20.30, ancora all’interno del programma del Romaeuropa Festival 2024,spazio alla danza con Sahara, spettacolo della Compagnia Mòra di Cesena diretta dalla coreografa e drammaturga Claudia Castellucci, vincitrice del Leone d’argento alla Biennale Danza di Venezia del 2020; con Sahara si ricerca la condizione iniziale dell’artista che ha, come materia, soltanto la propria persona. La grande povertà di materie e di relazioni nel deserto spinge la danza a considerare soltanto ciò che si ha: se stessi, come unico – primo e ultimo – strumento.

Lunedì 11 novembre h 20.30 appuntamento con Risveglio di primavera di PoEM con la regia di Gabriele Vacis; con la compagnia PoEM ed allestimento e scenofonia di Roberto Tarasco. Nel testo di Wedekind ci sono Moritz, Melchior, Wendla, Hänschen, Ilse, Martha, appena quattordici anni a testa. E intorno a loro, insieme a loro, c’è una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni di adolescenti. Gli adulti sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento che sta arrivando, e quando parlano non sanno cosa dire, e fanno guai. È una tragedia di ragazzi e in questa tragedia si riflettono tutti gli spettri di un Novecento che stava arrivando. Fino al nostro nuovo millennio che protrae all’infinito le adolescenze. Lo spettacolo verrà replicato anche martedì 12 novembre h 10.30.

Arriva poi Andrea Cosentino al Nuovo Teatro Ateneo, che Giovedì 21 novembre h 21.00, sarà in scena con Not Here Not Now. Un incontro/scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown che gioca con il martirio del corpo come testimonianza estrema. Marina Abramovic dice: il teatro, il cinema, l’arte sono limitate, essere spettatori non è un’esperienza. L’esperienza bisogna viverla. “Theatre is very simple: in theatre a knife is fake and the blood is ketchup. In performance art a knife is a knife and ketchup is blood.” Il resoconto di un’esperienza attiva con Marina Abramovic, sotto forma di dramoletto polifonico. Un assolo da stand up comedian per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.

Martedì 26 e Mercoledì 27 novembre h 21.00, Première, con i danzatori del Balletto di Roma e la coreografia di Andrea Costanzo Martini, celebra l’umanità, indaga le biografie, le storie uniche e irripetibili di ognuno, dal più delicato al più selvaggio e feroce, e ci svela che una compagnia di danza in fondo è un villaggio, una tribù, con i suoi bisogni primari che tentano di essere soddisfatti dall’organizzazione in codici e regole. Tra luci e ombre, come sotto i riflettori.

Martedì 10 e Mercoledì 11 dicembre h 21.00, spazio al progetto Vestiti della vostra pelle; non è un laboratorio dove si trasmettono tecniche o metodi da applicare, ma un luogo di incontro e di scambio. Il progetto di residenze didattiche universitarie “Per un teatro necessario” – terza edizione è un atelier creativo guidato da Andrea Cosentino, in cui quattro gruppi hanno portato avanti il proprio progetto autonomo di messinscena.

Al termine di un percorso lungo dieci settimane, durante il quale il tutor ha accompagnato artiste e artisti nella ricerca e nella costruzione dei singoli progetti, le compagnie presentano i propri lavori in forma di corto. La stagione si conclude, per quest’anno, Giovedì 19 dicembre h 21.00 con The Body in Revolt. A glimpse in the creative work of Emio Greco, con Emio Greco e Pieter C. Scholten. Lo spettacolo prevederà un’esplorazione del corpo attraverso il sistema “Double Skin/Double Mind” e l’analisi di alcune voci dei “Pre- Choreographic Elements”, che condurranno a visitare e ri-visitare (embodiment) alcuni passaggi coreografici del repertorio di EG|PC.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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