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Alla scoperta dei tesori nascosti: le Giornate FAI d’Autunno tra arte, storia e natura

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Un viaggio unico attraverso oltre 700 luoghi inaccessibili d’Italia, per riscoprire la bellezza segreta del nostro patrimonio culturale e paesaggistico. Tra palazzi nobiliari, ville storiche e riserve naturali, il FAI apre le porte del passato con un evento imperdibile.

Le Giornate FAI d’Autunno sono ormai divenute uno degli appuntamenti più attesi e significativi per gli amanti della cultura e del patrimonio italiano. Organizzate dal Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), queste giornate rappresentano una straordinaria occasione per immergersi in un viaggio attraverso luoghi di incomparabile bellezza, spesso celati agli occhi del grande pubblico, e riscoprire il fascino segreto di palazzi, ville, chiese, giardini storici e riserve naturali. Giunte alla loro tredicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno offrono un’opportunità unica: accedere a oltre 700 siti dislocati in 360 città italiane, molti dei quali solitamente inaccessibili, rendendo omaggio al patrimonio artistico, storico e paesaggistico del Bel Paese. Grazie all’appassionato impegno di migliaia di volontari, i visitatori sono accompagnati in un percorso che non è solo di scoperta, ma anche di educazione e sensibilizzazione verso la tutela e la conservazione del nostro straordinario retaggio culturale.

Tra i tesori che il FAI apre per l’occasione, spicca la magnifica Fontana dell’Acqua Paola, più nota come il Fontanone dei Romani. Questa grandiosa opera barocca, voluta da Papa Paolo V Borghese nei primi anni del Seicento, domina il colle del Gianicolo, offrendo uno spettacolo imponente. La sua monumentalità e la funzione simbolica di rievocare le grandi fontane dell’antica Roma la rendono una delle icone architettoniche della Città Eterna. Non meno affascinante è Palazzo Sciarra, il cui sontuoso “Gabinetto degli Specchi”, progettato dal celebre architetto Luigi Vanvitelli, trasporta i visitatori in un mondo di riflessi e luci, dove la decorazione rococò trova una delle sue espressioni più raffinate.

Milano non è da meno nel contribuire a questo affresco di meraviglie. Palazzo Melzi d’Eril, sede della Fondazione Cariplo, è un’imponente testimonianza del gusto neoclassico milanese. Acquistato nel 1805 da Francesco Melzi d’Eril, uno degli uomini di fiducia di Napoleone Bonaparte, il palazzo è un esempio fulgido di dimora nobiliare dell’epoca. Durante le Giornate FAI, il pubblico potrà accedere a spazi solitamente chiusi, come la meravigliosa “Sala Funi” e ammirare le grandi tele di Giambattista Tiepolo, mentre il maestoso scalone d’onore impressiona per la sua eleganza e imponenza.

Spostandoci a sud, la Sicilia ci offre un altro frammento di storia: il Palazzo Wirz all’Olivuzza, meglio conosciuto come l’ex-palazzo Florio, ci introduce nell’affascinante epopea dei Leoni di Sicilia, la dinastia Florio raccontata nel celebre romanzo di Stefania Auci. Con le sue decorazioni tardo ottocentesche in stile proto-floreale, la sua torre merlata e gli affreschi ricchi di putti e motivi geometrici, questo edificio è un emblema della Palermo borghese e imprenditoriale di fine Ottocento.

In questo avvincente itinerario autunnale attraverso il patrimonio italiano, troviamo anche Villa d’Agliè a Torino, immersa in una quiete secolare sulle colline torinesi. Questo gioiello seicentesco, rimasto intatto nel tempo, svela i suoi soffitti a cassettoni e le sale adornate con carte da parati cinesi, mentre all’esterno si apre un parco storico dominato da maestosi ippocastani. Non da meno è Napoli, che offre una visita sotterranea al suggestivo Ipogeo di Piazza del Plebiscito, situato sei metri sotto la Basilica di San Francesco di Paola. Questo angolo nascosto del sottosuolo napoletano offre un’esperienza unica, un viaggio nella Napoli meno conosciuta, intrisa di mistero e fascino.

Tra le aperture eccezionali di questa edizione delle Giornate FAI, non si può non menzionare Palazzo Grassi a Bologna, la cui architettura medievale, con il portico sorretto da travi lignee a forma “a stampella”, contrasta con i ricchi stucchi settecenteschi degli interni, testimonianza del fasto che caratterizzava le dimore dell’aristocrazia bolognese. È uno dei rari esempi sopravvissuti delle trasformazioni urbanistiche che la città ha subito nel corso dei secoli.

Per chi cerca un viaggio nella memoria della grande musica, Villa del Castellaccio, situata sulle colline pistoiesi della Valdinievole, offre un legame intimo con Giacomo Puccini, che qui scrisse parte della Bohème. In questo luogo, l’arte musicale si fonde con la quiete e la bellezza del paesaggio toscano, creando un’atmosfera di ispirazione e creatività che ancora si respira tra le sue mura. Altrettanto suggestiva è Villa Forni Cerato a Montecchio Precalcino, una delle ventiquattro ville palladiane inserite nella Lista UNESCO dei Patrimoni dell’Umanità, perfetta incarnazione della maestria architettonica di Andrea Palladio.

Le Giornate FAI d’Autunno non si limitano a celebrare l’arte e l’architettura, ma abbracciano anche la natura, offrendo visite a riserve naturali e paesaggi incontaminati. Tra queste, la Riserva Laghi Lungo e Ripasottile, in provincia di Rieti, rappresenta un angolo di paradiso per gli appassionati di birdwatching. In questo habitat unico, è possibile osservare una ricca varietà di uccelli migratori, come il tuffetto, lo svasso maggiore e l’airone, immersi in un contesto di grande suggestione naturalistica.

Le Giornate FAI d’Autunno sono molto più di un semplice evento culturale: sono un inno alla bellezza, alla memoria storica e alla sostenibilità. Grazie al FAI, che da anni si impegna nella tutela e valorizzazione del patrimonio italiano, queste giornate ci ricordano quanto sia importante proteggere e tramandare alle future generazioni il nostro inestimabile retaggio. Una celebrazione che unisce cultura, natura e spirito civico, rendendo possibile la riscoperta di luoghi che raccontano la nostra storia e la nostra identità in un percorso di conoscenza e consapevolezza.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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