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Ancona e il dialogo con Roma: l’arte dorica in mostra ai Musei Capitolini per il Giubileo 2025

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Un viaggio tra Rinascimento e Barocco: sei capolavori della Pinacoteca Podesti celebrano il legame tra la città dorica e le grandi tradizioni pittoriche italiane.

La città di Ancona, ponte culturale tra Oriente e Occidente, riafferma il suo ruolo nel panorama artistico italiano grazie a una mostra straordinaria inaugurata il 26 novembre 2024 ai Musei Capitolini di Roma. Questo evento, organizzato in occasione del Giubileo 2025, rappresenta un omaggio al valore del patrimonio marchigiano e alla sua capacità di dialogare con le grandi tradizioni artistiche italiane. Per la prima volta, sei capolavori della Pinacoteca Civica Francesco Podesti, simboli della ricca eredità culturale di Ancona, trovano spazio nella prestigiosa sede capitolina, offrendo al pubblico una visione d’insieme della raffinatezza artistica dorica.

La mostra, ospitata nelle sale di Palazzo dei Conservatori, presenta opere che spaziano tra il XV e il XVII secolo, realizzate da maestri che hanno segnato la storia dell’arte italiana. Tra i protagonisti spicca Tiziano Vecellio con due dei suoi massimi capolavori: la Pala Gozzi, testimonianza della sua straordinaria maestria cromatica, e la drammatica Crocifissione, un’opera in cui il pathos della sofferenza umana raggiunge il culmine espressivo.

Accanto a queste, si possono ammirare la Pala dell’Alabarda di Lorenzo Lotto, una creazione intensa e piena di emotività, e la Madonna con Bambino di Carlo Crivelli, opera che esalta la ricchezza decorativa del gotico internazionale. A completare l’esposizione, la suggestiva Circoncisione di Olivuccio Ciccarello, con il suo linguaggio pittorico di transizione tra gotico e Rinascimento, e la monumentale Immacolata di Guercino, in cui il paesaggio si fonde con la spiritualità della figura mariana, evocando il mare di Ancona come sfondo ideale.

Questo evento non solo celebra l’arte anconetana, ma mette in luce l’importanza della Pinacoteca Podesti come custode di un patrimonio inestimabile. Fondata nel 1860 per raccogliere e salvaguardare le opere d’arte locali, la Pinacoteca ha svolto un ruolo cruciale nel preservare le glorie artistiche della città, soprattutto durante i drammatici eventi delle guerre mondiali. A oggi, è in corso un importante progetto di riallestimento che punta a modernizzare gli spazi espositivi, migliorare la conservazione delle opere e rendere l’intero complesso un punto di riferimento per il pubblico. Gli interventi riguardano non solo l’aggiornamento degli impianti tecnici e del sistema di illuminazione, ma anche la creazione di nuovi servizi: una biblioteca d’arte, aree per esposizioni temporanee, spazi educativi e depositi all’avanguardia.

Questo ambizioso progetto, coordinato da Maria Vittoria Carloni, responsabile della Pinacoteca, e dall’architetto Carla Lucarelli, con il contributo scientifico di Stefano Zuffi e del team de Le Macchine Celibi, mira a restituire alla collezione il ruolo che merita. Il percorso espositivo, articolato tra criteri cronologici e tematici, abbraccia otto secoli di arte, dalla pittura medievale ai fasti del Barocco, con opere di maestri come Sebastiano del Piombo, Andrea Lilli, Carlo Maratti e Sassoferrato, accanto ai nomi già citati.

Le opere esposte ai Musei Capitolini offrono un ritratto straordinario della cultura visiva marchigiana, che seppe coniugare influenze venete e locali, rendendo Ancona un centro di eccellenza artistica. La presenza di artisti come Crivelli e Ciccarello dimostra inoltre come la città fosse capace di attrarre personalità innovative, capaci di reinterpretare linguaggi e stili diversi. Purtroppo, molte delle opere originarie sono state disperse nel corso dei secoli, soprattutto durante l’Ottocento, quando il collezionismo internazionale sottrasse alcuni capolavori alle loro sedi originarie. Tuttavia, ciò che rimane nella Pinacoteca Podesti rappresenta ancora oggi una testimonianza inestimabile di questa ricchezza.

La scelta dei Musei Capitolini come luogo di questa mostra non è casuale. Essi non solo rappresentano un simbolo della cultura pubblica italiana, ma custodiscono opere di Tiziano, Lotto e Guercino, offrendo un contesto ideale per mettere in dialogo le creazioni anconetane con quelle della collezione permanente. Questo confronto permette ai visitatori di cogliere le contaminazioni e le influenze reciproche tra le varie scuole pittoriche, sottolineando il ruolo di Ancona come crocevia di scambi culturali e artistici.

In questo contesto, la mostra ai Capitolini si configura come una tappa fondamentale per riaffermare l’identità culturale di Ancona, troppo spesso sottovalutata. L’iniziativa non è solo un omaggio al passato, ma un atto di consapevolezza verso il futuro. Il dialogo tra Roma e Ancona, due città profondamente diverse ma unite da una comune passione per l’arte, rappresenta un modello di collaborazione che potrebbe ispirare altre realtà italiane a valorizzare il proprio patrimonio.

Con la riapertura della Pinacoteca Podesti, prevista nei prossimi anni, e grazie a eventi di risonanza internazionale come questa mostra, Ancona punta a riscoprire il suo legame con il mare, simbolo di apertura e scambio, e a riaffermare il proprio ruolo di protagonista nel panorama culturale italiano. Questa rinascita culturale, basata sulla valorizzazione della bellezza e della memoria, rappresenta un esempio virtuoso di come l’arte possa essere non solo un patrimonio da custodire, ma anche uno strumento per costruire un’identità collettiva e un futuro migliore.

Con il patrocinio di Giubileo 2025 – Dicastero per l’Evangelizzazione e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, la mostra è organizzata da Arthemisia con Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Comune di AnconaAncona CulturaPinacoteca Civica di AnconaRegione Marche e Palazzo Ducale di Urbino – Direzione Regionale Musei Nazionali Marche ed è curata dal Prof. Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche e dalla Prof.ssa Ilaria Miarelli Mariani, Direttrice della Direzione dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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