L’Animal Flow è un tipo di allenamento innovativo che trae spunto dai movimenti degli animali e li abbina ad elementi di yoga e ginnastica creando una pratica fluida ed energizzante. Una metodologia di allenamento che ha guadagnato rapidamente popolarità nel mondo del fitness e che ormai da anni è praticata anche in Italia. Ne abbiamo parlato con Serena Segoloni, Movement coach & Perfomer, tra le prime in Italia ad esercitare l’Animal Flow.
Raccontaci la tua disciplina e come è nata l’idea.
L’Animal Flow entra nella mia vista durante il lock down. È un allenamento nato negli Stati Uniti a corpo libero, che potenzia forza, flessibilità, mobilità e resistenza e grazie a sequenze intense ed eleganti, imitando le andature degli animali attiva i sistemi di comunicazione tra sistema nervoso e muscolare. In un periodo così pesante come il lockdown, lontana dal palco, dalla socialità, studiare e praticare l’Animal Flow mi ha permesso di potermi esprimere, e’ stato l’anello di congiunzione fra il classico allenamento, quindi la possibilità di continuare a curare corpo, e la poesia della danza, nutrendo la mia vena artistica. Visti i benefici ho pensato e desiderato diventare istruttore di Animal Flow e aggiungere abilità al mio bagaglio di conoscenze , per aiutare anche gli altri.
Tu sei performer e artista a 360 gradi. Quando hai capito che quella era la tua strada?
La mia natura estroversa mi accompagna da tutta la vita: il mio primo amore è stata la danza ma per le mie caratteriste fisiche sono stata “scoraggiata” nel continuare, sono sempre stata una delle più grandi e più paffutelle del gruppo. Ma questo non ha fermato la mia voglia di esprimermi e ho subito ripiegato sulla recitazione e il canto frequentando prima corsi nella mia cittadina e a 18 anni sono stata ammessa alla BSMT- Bernstein School of Musical Theaterdi Bologna, un’accademia professionale dove mi sono diplomata come performer.
Tanti anni di animazione cosa ti hanno lasciato?
Ho imparato a dare valore al tempo interno ed esterno, in compagnia e in solitudine. Ho imparato a fare valore alla collaborazione, al lavoro di squadra per raggiungere un obiettivo comune. Ho imparato che donare e vivere momenti di spensieratezza, bellezza, divertimento è una terapia potentissima. Ho imparato una lingua da zero! La mia prima esperienza è stata in Messico, quando sono arrivata non conoscevo una parola di spagnolo, dopo due mesi, pensavo, parlavo, scrivevo e sognavo in spagnolo! Con il tempo e l’esperienza ho imparato a dire no e mettere dei limiti, all’inizio è normale accettare (quasi ) tutto, proposte, mansioni…impari a contrattare, a valutare e a dare valore al tuo lavoro. È un’esperienza che auguro di fare a tutti una volta nella vita.
Quali sono i tuoi progetti?
In questi mesi invernali ho lavorato alla creazione percorso di allenamento personalizzato on-line e in presenza , creato appositamente per tutte quelle persone che vogliono vivere in armonia con il proprio corpo, tanto dentro quanto fuori, lavorando contemporaneamente sull’ aspetto fisico/ estetico e la componente emotiva, attraverso l’allenamento e lo studio del movimento. Sto lavorando agli ultimi ritocchi, ma nel frattempo trovate alcune anticipazioni sui miei social. Contemporaneamente all’attività sportiva porto avanti i miei impegni, progetti e lavori teatrali con una compagnia teatrale sul territorio umbro. Dopo tanti anni in giro per l’Italia e non solo, ho sentito il desiderio di mostrare chi sono e sono e cosa faccio qui a casa mia ad Assisi.
Sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto…se fosse un armadio, va bene lo stesso? Voglio essere felice. Come? Prima di tutto esprimendo chi sono, attraverso il corpo, la musica, l’arte e utilizzare poi tutto questo bagaglio per aiutare gli altri. Negli ultimi anni mi sono accorta che non mi bastava più essere solo al centro dell’attenzione, all’inizio della mia carriera artistica il pubblico, il palco era puro nutrimento per la mia anima, una visone ( ovviamente ed inevitabilmente) più egocentrica (non è una critica), lasciando in secondo piano l’altra faccia della medaglia, ovvero ciò che doni e offri a chi ti ascolta. Adesso mi rendo conto di voler un equilibrio fra questi due aspetti, anzi credo che uno non possa esistere senza l’altro, dare per avere e viceversa. In senso pratico mi piacerebbe creare uno spazio…un’officina! E tu mi dirai: un’accademia quindi! Non proprio, voglio che sia uno spazio dove accogliere chiunque desideri lavorare su stesso, dal professionista all’amatore, dove insegnare alle persone come prendersi cura di stessi dentro e fuori, attraverso il movimento, l’allenamento e l’arte. Ah! e poi voglio vivere al mare! 😀