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Chi è la bella gente?

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chi è la bella gente“Certo che qui c’è solo bella gente!”
“Dov’è che posso trovare bella gente?”
“La bella gente è tutta qua!”
Quante volte vi sarete imbattuti in un’affermazione simile! Ma se qualcuno vi domandasse: chi è la Bella Gente cosa rispondereste? E soprattutto Chi è la Bella Gente? Quali sono i parametri che definiscono tale categoria?
Tentiamo di fare ordine. Potrebbe essere Bella Gente chi è ricco o altolocato? Non credo, sarebbero in troppi pochi e poi con il nuovo redditometro meglio non ostentare, altrimenti ci scappa l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate. Allora chi è di bell’aspetto? Naaaa…troppo discriminatorio. Una taglia 52 e uno con la pancetta (mi avvicino ad entrambi i requisiti) perché non dovrebbe esserlo? Probabilmente chi è colto e intelligente? Nutro dei dubbi: i locali sarebbero vuoti. Ce l’ho: Bella Gente è quella che si veste all’ultima moda e tutta firmata! Forse si, ma ci sono uomini vestiti con camicia celeste e pullover arancione che una volta entrati a casa indossano le ciabatte di Winnie the Pooh. L’arbitro fischia. Cartellino rosso. Espulsione. Perdi lo status acquisito e retrocedi di grado. Tragedia. Mia nonna di 83 anni è Bella Gente? Guai dirgli il contrario altrimenti non mi preparerà più i vincisgrassi e la sua pizza speciale. Ecco che neanche l’età diventa un parametro utile a definire la casta.
Proseguirei per ore in questo esercizio mentale ma desisto. Provate anche voi, ma vi renderete conto di quanto sia ostico circoscrivere questa categoria, questo TAG passepartout che eleva il tuo status sociale. Una sorta di club ristretto dove sentirsi cool, fighi, giusti insomma.

In medio stat virtus. Credo che in fondo un po’ tutti ci sentiamo Bella Gente, perché in fondo non c’è nessun ente o associazione che ci rilascia un tessera o un attestato. Si tratta di una categoria talmente sfumata ed effimera da usare, anzi esibire, a seconda delle circostanze e della convenienza. Ad uso e consumo royalty free.
Un titolare di una discoteca difficilmente dichiarerà che il suo locale è frequentato da cocainomani, corrotti e truffatori in attesa di giudizio che prenotano il tavolo vicino la consolle e spendono fino a 1.000 € per una bottiglia di Champagne del ’99. Parlerà di Bella Gente. Difficilmente ti parlerà dei pusher, ormai veri e propri animatori occulti delle discoteche. Ma quali PR, quali DJ, quali vocalist. Senza i pusher le discoteche sarebbero più vuote di una sede della DC. Sono loro che con savoir faire e con la shirt di A&F dispenseranno monodosi dopando stati emotivi altrimenti timidi e depressi. Ed è probabile che nella stessa intervista rilasciata alla stagista della TV locale di turno che realizza uno speciale sulle discoteche della zona dichiarerà: “Qui c’è Bella Gente!”. Parleranno di “Bella Gente” anche quelle squinzie che lanceranno sguardi sfuggevoli e ammiccanti verso quel tavolo centrale o quel gruppo di cougar in tiro, speranzose di essere invitate a bere un bicchiere di champagne, scattare una foto del tavolo e pubblicarla su Instagram scrivendo “Senza tavolo stasera!” o “Champagne Time”.
Come c’è Bella Gente anche in quel locale dove si fa l’Happy Hour, dove c’è l’Avv., il Dot., il Cav., l’Ing., la Putt., la Vacc. e la Zocc., dove il bicchiere in mano diventa estensione del proprio corpo e il contenuto espressione della propria personalità. Non provare a prendere una Coca Light che sei subito isolato in quarantena. Guai a mollarlo o posarlo sul bancone, come la ragione raccomanderebbe, anche se lo spritz è terminato. Rischi di metterti le mani in tasca e addio status di Bella Gente. E’ sufficiente scivolare in discorsi senza senso del tipo “Qui c’è proprio bella gente!” (ecchelalà!), frivoli come “Ma non è quello del Grande Fratello 35?” (ho perso il conto, scusate) o impossibili del tipo “Per questa estate ho affittato uno yacht a Povtofino!” mentre in realtà ha appena avuto l’ok di sua zia di Gallipoli che per Ferragosto gli mette a disposizione una brandina in garage!. Però se sei in camicia celeste e giacca blu presa in sconto o indossi un paio di decolletes a buon mercato oppure hai comprato quella borsa da Prada sputtanando due mesi di lavoro al call center (facciamo anche tre!) ti senti nel pieno diritto di definirti “Bella Gente” e di comunicare agli altri che frequenti “Bella Gente”. La Bella Gente è attirata solo dai suoi simili ed è sempre alla perenne ricerca di Bella Gente. Si tratta però di una continua ed estenuante ricerca senza mai giungere ad una condizione assoluta di Bella Gente. Ricercare il Santo Graal a paragone è un gioco da ragazzi.

Cosimo, operaio, due figli minorenni e una moglie disoccupata. La sua azienda continua a lavorare nonostante la crisi, una paga che sfonda di poco i 1.000 €. Ha smesso di fumare per risparmiare. E’ stata dura. Legge il giornale stropicciato e senza qualche pagina la sera al bar, le partite della sua Juve le guarda in piedi sempre nello stesso bar consumando al massimo una sambuca e passa le estati ad alzare l’audience con le repliche di Paperissima. Una vita di stenti e sacrifici ma finalmente è riuscito a portare tutta la famiglia a mangiare una pizza in centro. Sorride felice. Lui e la sua famiglia sono “Bella Gente”.
Aldo invece sta studiando Medicina, ma per pagarsi gli studi è animatore in un centro di ragazzi down. Suo papà non c’è più. Sua mamma ha la pensione minima. E’ sabato sera e i suoi amici lo hanno implorato di seguirli in discoteca. La stessa di sopra. Pagherà 15 € di ingresso e si potrà permettere solo una consumazione. Farà 10 volte il giro del locale e noterà tanta gente ammassata in 4 mq. in un tavolino vicino la consolle e si chiederà come fanno loro a divertirsi in quel modo mentre lui no. Eppure Aldo è Bella Gente.
Mirella assieme a suo figlio e marito gestisce una trattoria e da sedici anni ogni vigilia di Natale preparano porzioni da asporto di pesce da consegnare con un panettone a indigenti, poveri, sbandati, senzatetto, della loro città. Loro sono “Bella Gente”.
Anche qui potrei andare avanti per ore con degli esempi di persone autentiche, di persone che non sono alla ricerca di status impossibili. Non vogliono finte etichette, vogliono SEMPLICEMENTE essere SEMPLICI, senza simulazioni o inganni.
Diciamocelo pure, la Bella Gente non esiste e mai esisterà. La consistenza di questa definizione è pari a quella di una spruzzata di profumo controvento. Ti illudi di coglierne l’essenza ma svanisce presto. Simone Cristicchi qualche anno fa cantava a Sanremo proprio una canzone che si chiamava “Che bella gente”. Credo che questi versi rendano appieno il senso del mio discorso:
Per esempio certe volte preferisco i matti
Perché dicono quello che pensano e non accettano ricatti e compromessi
Non si confondono con gli altri
Nel bene, nel male rimangono se stessi

Andrea Alessandrini Gentili

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Scritto da
Andrea Alessandrini Gentili -

Andrea Alessandrini Gentili è un social media manager e digital strategist italiano che ha collaborato con diverse aziende di rilievo, eventi di musica dal vivo e sport, e personalità del mondo dello sport e della televisione. La sua esperienza nel marketing digitale lo ha reso una figura chiave nello sviluppo e nella gestione di campagne online che aumentano significativamente la presenza del brand e l'engagement del pubblico sulle piattaforme social. Le sue collaborazioni coprono vari settori, riflettendo la sua capacità di adattarsi e creare strategie efficaci per clienti diversi.

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