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I Futuristi tornano a Roma : un viaggio nella velocità, nell’audacia e nell’innovazione

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Un’esposizione immersiva alla GNAM dal 03 dicembre svela l’eredità contemporanea di una delle avanguardie più rivoluzionarie del XX secolo. Oltre 350 opere e installazioni interattive per raccontare la storia di un movimento che continua a influenzare arte, architettura e cultura.

A Roma, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (GNAM) accoglierà “Il Tempo del Futurismo”, una mostra imponente e innovativa, che celebra l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo, avvenuta il 2 dicembre 1944. Promossa e sostenuta dal Ministero della Cultura e curata da Gabriele Simongini, questa esposizione si distingue da tutte quelle del passato dedicate al rivoluzionario movimento d’avanguardia nato nel 1909: l’attenzione, questa volta, è posta sull’intreccio tra arte, scienza e tecnologia, un legame che si è rivelato fondamentale per comprendere il Futurismo e le sue profonde influenze sulla società contemporanea.

Il Futurismo, infatti, non è stato soltanto una corrente artistica, ma una vera e propria rivoluzione della sensibilità umana, scaturita dalle grandi scoperte scientifiche dell’inizio del Novecento. “Il Tempo del Futurismo” esplora questo aspetto, mettendo in evidenza come le innovazioni scientifiche e tecnologiche abbiano influenzato la visione del mondo dei futuristi, portando a una nuova estetica basata su velocità, movimento e dinamismo. La mostra offre una riflessione attualissima: in un’epoca come la nostra, caratterizzata dallo tsunami tecnologico dell’intelligenza artificiale e dalla crescente integrazione tra uomo e macchina, le premonizioni dei futuristi sulla macchinizzazione dell’umano e sull’umanizzazione della macchina appaiono più che mai pertinenti.

L’esposizione punta a essere inclusiva, didattica e multidisciplinare, rivolgendosi al grande pubblico, ma in particolare alle nuove generazioni. Attraverso i capolavori del movimento e il racconto del contesto storico e sociale, la mostra mira a coinvolgere il visitatore e a suscitare curiosità per temi quali la velocità, lo spazio e la sensibilità percettiva, tutti concetti centrali nella poetica futurista. L’obiettivo è fornire non solo una panoramica del movimento, ma anche una comprensione più profonda della sua importanza e delle sue risonanze contemporanee.

Saranno esposte circa 350 opere, fra cui dipinti, sculture, progetti, disegni e oggetti d’arredo, oltre a un centinaio di libri e manifesti, offrendo una panoramica senza precedenti sulla matrice letteraria del movimento marinettiano. Non mancheranno testimonianze della passione futurista per la tecnologia e la velocità: il pubblico potrà ammirare veicoli d’epoca come un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici del tempo. L’allestimento sarà arricchito da due installazioni site-specific: una di Magister Art e una di Lorenzo Marini, mentre talk e performance curati da Federico Palmaroli vivacizzeranno ulteriormente l’esperienza della mostra.

Un altro elemento di grande interesse è la collaborazione internazionale che ha reso possibile l’evento. Prestiti generosi provengono da musei di rilevanza mondiale come il MoMA e il Metropolitan Museum di New York, il Philadelphia Museum of Art, la Estorick Collection di Londra e il Kunstmuseum Den Haag de L’Aia, che hanno contribuito a rendere la mostra un appuntamento imperdibile per gli appassionati d’arte. Il catalogo dell’esposizione sarà pubblicato da Treccani, garantendo un documento autorevole e duraturo sull’esperienza e il contenuto dell’evento.

Il percorso espositivo permetterà ai visitatori di ripercorrere la storia del movimento, dalle sue origini fino all’evoluzione dei temi principali, come il dinamismo, la velocità e la celebrazione della tecnologia. La mostra si aprirà con una sezione dedicata al contesto storico italiano che precede il Futurismo, fornendo un’analisi del tardo Simbolismo e del Divisionismo, che influenzarono i fondatori del movimento. Successivamente, il pubblico sarà introdotto ai grandi protagonisti della corrente: Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Gino Severini e Luigi Russolo, i cui capolavori saranno esposti per raccontare la straordinaria evoluzione del Futurismo nei primi decenni del Novecento.

Non mancheranno spunti di riflessione sul rapporto tra il Futurismo e la scienza, con uno sguardo particolare all’influenza del movimento sulla comunicazione visiva e sulle arti del Novecento, come il cinema e la fotografia. Sarà possibile vedere documenti e video d’epoca che raccontano la relazione tra Marinetti e la tecnologia, come l’introduzione dell’Aeropittura, una forma d’arte che celebra il volo e la conquista del cielo, un soggetto chiave per i futuristi. In questa sezione, sarà esposto il celebre idrovolante Macchi-Castoldi MC 72, simbolo di velocità e progresso tecnologico, che tra il 1934 e il 1939 detenne il record mondiale di velocità.

La mostra sarà anche l’occasione per esplorare la complessa relazione tra il Futurismo e il regime fascista. Sarà presentata una documentazione dettagliata che analizzerà il rapporto tra Marinetti e Mussolini, evidenziando le ambiguità e i punti di contatto, in particolare nell’ambito dell’Aeropittura. Attraverso queste testimonianze, i visitatori potranno comprendere meglio l’ambiguità del Futurismo, un movimento che, pur nella sua dirompente voglia di innovazione, finì spesso per avere connessioni con la retorica politica dell’epoca.

La mostra “Il Tempo del Futurismo” rappresenta, quindi, un appuntamento unico per riscoprire l’attualità di questo movimento artistico e per riflettere sulla sua eredità, non solo in campo artistico, ma anche nel modo in cui pensiamo alla tecnologia e alla nostra relazione con essa. Dall’esaltazione della macchina e del dinamismo alla ricerca di una nuova sensibilità in grado di adattarsi ai cambiamenti imposti dalle scoperte scientifiche, il Futurismo è più che mai rilevante nella società odierna, proiettata verso un futuro sempre più tecnologico e interconnesso.

L’esposizione si terrà dal 3 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025, dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 19:00, con l’ultimo ingresso previsto per le 18:15.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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