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L’Apollo del Belvedere risplende di nuova luce

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Un restauro audace e tecnologico per il simbolo della bellezza classica in vista del Giubileo del 2025

Dopo un lungo e meticoloso lavoro di restauro durato cinque anni, l’Apollo del Belvedere torna a risplendere nei Musei Vaticani, rivelando il fascino intramontabile della bellezza ideale greca. Considerato sin dall’antichità un simbolo della perfezione estetica, l’Apollo è stato sottoposto a un complesso intervento che ne ha stabilizzato la struttura, fragile a causa di fratture multiple e problemi statici. Ora, grazie a un supporto in fibra di carbonio invisibile e altamente tecnologico, la statua ha ritrovato la stabilità necessaria per resistere al passare del tempo, mantenendo intatta la sua imponenza e delicatezza. Il restauro è stato coordinato dal Laboratorio di Restauro Materiali Lapidei dei Musei Vaticani, in collaborazione con il Gabinetto di Ricerche Scientifiche, e sostenuto dai Patrons of the Art in the Vatican Museums, un gruppo di mecenati internazionali dediti alla conservazione del patrimonio culturale della Santa Sede.

La storia dell’Apollo del Belvedere è strettamente intrecciata con la riscoperta della cultura classica durante il Rinascimento. La scultura – una copia romana in marmo di un bronzo del IV secolo a.C. attribuito a Leocare – venne rinvenuta nel 1489 tra le rovine di una domus sul colle Viminale e presto acquistata dal cardinale Giuliano della Rovere, il futuro papa Giulio II. Collocata nel Cortile Ottagono del Belvedere, la statua divenne un modello imprescindibile per artisti e intellettuali dell’epoca, ispirando figure come Michelangelo e Winckelmann, che la definì come l’incarnazione suprema dell’arte antica. Il restauro cinquecentesco di Giovannangelo Montorsoli aggiunse la mano sinistra, un intervento oggi rivisitato per restituire alla statua una maggiore fedeltà storica. Infatti, durante questo recente restauro, la mano del Montorsoli è stata sostituita con un calco più accurato, realizzato a partire da un originale ritrovato nel XX secolo tra le rovine del palazzo imperiale di Baia.

Oltre alla sua straordinaria bellezza estetica, l’Apollo del Belvedere rappresenta un simbolo culturale di importanza storica. La statua, con la sua posa dinamica e il volto sereno, incarna l’ideale greco dell’armonia tra corpo e spirito, un concetto che ha influenzato profondamente l’arte e la cultura occidentale. La figura dell’Apollo, dio della musica, della poesia e della luce, è stata celebrata come emblema della perfezione umana e divina, ispirando generazioni di artisti e pensatori. La sua riscoperta durante il Rinascimento segnò una vera e propria rinascita dell’interesse per l’antichità classica, contribuendo a plasmare l’estetica dell’epoca e a consolidare il ruolo dell’arte come veicolo di conoscenza e bellezza universale.

L’intervento di restauro sull’Apollo del Belvedere ha richiesto un’attenzione particolare non solo per le sue condizioni strutturali, ma anche per la sua valenza simbolica. Ogni fase del restauro è stata condotta con il massimo rigore filologico e tecnologico, al fine di rispettare l’integrità storica dell’opera e garantire la sua conservazione per le future generazioni. La scelta di sostituire la mano del Montorsoli con il calco ritrovato a Baia è stata un atto di coraggio, volto a restituire alla statua la sua autenticità originaria. Questo intervento è stato pensato in modo da essere completamente reversibile, nel rispetto dei più alti standard di tutela del patrimonio culturale.

L’intervento sull’Apollo del Belvedere giunge in un momento cruciale per i Musei Vaticani, che si preparano ad accogliere il Giubileo del 2025. Questo restauro, parte di un più ampio progetto di riqualificazione e aggiornamento delle collezioni museali, è emblematico dell’impegno costante per la conservazione del patrimonio culturale e della volontà di rendere accessibili al pubblico capolavori senza tempo. I Musei Vaticani, sotto la direzione di Barbara Jatta, stanno compiendo sforzi significativi per garantire che ogni opera d’arte sia presentata nel miglior modo possibile, in sintonia con lo spirito del Giubileo, che porterà a Roma milioni di pellegrini e visitatori da tutto il mondo. La rinnovata bellezza dell’Apollo del Belvedere si prepara così a divenire uno dei simboli del Giubileo, capace di unire spiritualità e cultura in una perfetta armonia.

In vista del Giubileo, i Musei Vaticani hanno inoltre avviato una serie di iniziative volte a migliorare l’esperienza dei visitatori, con particolare attenzione all’accessibilità e alla fruizione delle opere d’arte. Tra i progetti in corso, vi è l’implementazione di nuovi percorsi espositivi e l’aggiornamento delle tecnologie di illuminazione, al fine di valorizzare al meglio i dettagli delle opere e creare un’atmosfera coinvolgente e suggestiva. L’Apollo del Belvedere, con il suo nuovo allestimento, sarà uno dei punti focali di questi percorsi, offrendo ai visitatori un’esperienza unica che coniuga l’ammirazione estetica con una profonda riflessione sulla storia e il significato dell’arte.

I Musei Vaticani, con la loro vasta collezione che spazia dall’antichità fino all’arte contemporanea, rappresentano uno dei luoghi simbolo della cultura mondiale. La riapertura dell’Apollo del Belvedere, dopo il lungo restauro, è un evento di grande rilevanza non solo per gli appassionati di arte antica, ma anche per tutti coloro che riconoscono nell’arte un ponte tra passato e presente, capace di comunicare valori universali e di ispirare nuove generazioni. Il Giubileo del 2025 sarà un’occasione unica per celebrare questa continuità, e l’Apollo del Belvedere, con la sua bellezza senza tempo, sarà protagonista di questo momento storico, pronto a incantare ancora una volta il mondo intero.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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