Hotel Mediterraneo. Arte fuori dal Museo. Ph Virginia Bettoja
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L’arte esce dai musei: la Dea Roma accoglie i visitatori all’Hotel Mediterraneo

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Il progetto “Arte fuori dal Museo” porta capolavori nascosti negli alberghi romani, inaugurando una nuova sinergia tra cultura e turismo

Nel suggestivo contesto dell’Hotel Mediterraneo a Roma, ha preso vita un ambizioso progetto che unisce arte e turismo in una simbiosi innovativa e audace. “Arte fuori dal Museo” si configura come una felice espressione di quella crescente volontà, da parte delle istituzioni culturali e degli operatori del settore turistico, di superare i confini tradizionali dei luoghi espositivi per avvicinare il grande pubblico alle meraviglie del patrimonio storico-artistico italiano. Grazie all’accordo siglato tra la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, Federalberghi Lazio e l’associazione LoveItaly, è stato avviato un programma di valorizzazione che vede protagoniste opere d’arte e reperti archeologici finora custoditi nei depositi museali, ora resi visibili in spazi non convenzionali, come gli alberghi. La statua della Dea Roma, opera risalente al II secolo d.C., rappresenta la prima testimonianza concreta di questa iniziativa, esposta nella grande hall dell’Hotel Mediterraneo.

Il marmo bianco, che fino a poco tempo fa giaceva nei depositi del Museo Nazionale Romano, è stato sottoposto a un accurato restauro grazie al contributo del gruppo Bettoja Hotels, che ha anche finanziato il trasporto e l’allestimento della statua in una teca protettiva. Questo esemplare raffigurante la Dea Roma o Virtus, con i tratti vigorosi del viso e l’imponente portamento militare, si inserisce armoniosamente negli interni dell’Hotel Mediterraneo, arricchiti da marmi e mosaici ispirati alla mitologia e alla romanità, conferendo all’intero progetto un significato ancora più profondo.

Il progetto “Arte fuori dal Museo” nasce da una visione lungimirante che, come sottolineato dal direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger, mira non solo a rendere accessibili opere altrimenti inaccessibili al pubblico, ma a sperimentare nuovi modi di fruizione del patrimonio culturale. Questa collaborazione tra pubblico e privato si configura come una risposta pragmatica alle esigenze di valorizzazione dei tesori nascosti nei depositi museali, che spesso, per ragioni di spazio o di rotazione delle esposizioni, non trovano collocazione permanente all’interno dei musei stessi. La possibilità di esporre questi capolavori in ambienti inusuali, come le prestigiose sale degli alberghi, rappresenta una duplice opportunità: da un lato, consente ai visitatori e agli ospiti degli hotel di vivere un’esperienza unica di contatto diretto con la storia e l’arte; dall’altro, conferisce agli stessi alberghi un nuovo prestigio, legato alla loro capacità di custodire e rendere accessibile il bello.

Le parole del presidente del gruppo Bettoja Hotels, Maurizio Bettoja, riflettono pienamente questa visione. La statua della Dea Roma, con il suo elmo ornato da un pennacchio e la corta tunica che lascia scoperto il seno destro, si integra perfettamente con l’estetica dell’Hotel Mediterraneo, il cui design razionalista, con richiami alla mitologia classica e alla grandezza della civiltà romana, trova in questo marmo una sintesi visiva e concettuale del proprio spirito. L’esposizione della statua, che resterà visibile per dodici mesi, è solo il primo passo di un progetto che, nelle intenzioni dei suoi promotori, potrebbe estendersi ad altri alberghi di Roma e del Lazio, arricchendo l’offerta culturale e turistica della regione.

L’idea di rendere fruibili opere d’arte in spazi così particolari, come ha sottolineato Massimo Osanna, Direttore generale Musei, risponde a una precisa esigenza: esplorare strategie innovative per diffondere il patrimonio culturale e renderlo accessibile a un pubblico sempre più vasto. La collaborazione tra musei e hotel, come quella avviata tra il Museo Nazionale Romano e il gruppo Bettoja Hotels, si inserisce perfettamente in questa visione, garantendo non solo la tutela delle opere esposte, ma anche una loro maggiore visibilità e apprezzamento da parte di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

L’iniziativa “Arte fuori dal Museo” non si limita alla semplice esposizione di opere d’arte. Il progetto mira a creare una nuova narrazione del patrimonio culturale, in cui arte e turismo si fondono in un dialogo continuo. Questa innovativa sinergia tra l’ambito culturale e quello ricettivo trova un equilibrio perfetto, permettendo a reperti archeologici e capolavori artistici di vivere una nuova stagione di visibilità, mentre gli alberghi diventano luoghi in cui il tempo si dilata e la storia si manifesta in ogni dettaglio architettonico, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi in un’esperienza unica di bellezza e memoria.

Ai promotori dell’iniziativa spetta il merito di aver intuito come questa convergenza tra arte e ospitalità possa generare un beneficio condiviso, capace di arricchire l’esperienza del viaggiatore e, al contempo, contribuire alla diffusione della cultura italiana, valorizzando non solo il patrimonio conservato nei musei, ma anche quei luoghi che, come gli alberghi, rappresentano da sempre un punto di riferimento per chi visita la Città Eterna. @PhVirginiaBettoja

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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