A Recollection Returns with a Soft Touch” esplora il legame tra oggetti museali e curatori, trasformando le vetrine in spazi di memoria personale e sensibilità
Con EUR_Asia il Museo delle Civiltà inaugura un nuovo percorso dedicato alle arti e culture asiatiche.
Comprendendo circa 100 capolavori e testimonianze, organizzati in 5 sezioni, il percorso costituisce l’avvio del progressivo riallestimento permanente che, entro il 2026, unirà fra loro e riporterà alla fruizione del pubblico sia le collezioni archeologiche e artistiche dell’ex Museo Nazionale d’Arte Orientale fondato su impulso di Giuseppe Tucci nel 1957 sia quelle etnografiche di provenienza asiatica dell’ex Museo Nazionale Preistorico Etnografico fondato da Luigi Pigorini nel 1875.
In EUR_Asia – gioco di parole fra il contenente eurasiatico e il ruolo dell’EUR come sede del museo nazionale dedicato alla civiltà e culture del mondo – le opere non saranno allestite secondo criteri geografici o cronologici ma si articolano in 16 narrazioni che analizzano la relazione molteplice e diversificata fra materialità e funzioni quotidiane o rituali, superando così il concetto stesso di riferimento, limite o confine per approfondire, invece, la porosità e il dinamismo fra soggetti culturali, matrici storiche e tematiche artistiche e filosofiche delle culture asiatiche nel loro complesso. Il progetto è accompagnato da un approfondimento iniziale sul ruolo del restauro e della ricerca scientifica e da una brochure digitale disponibile tramite QR-code che esplora in termini museografici l’opportunità di mettere in discussione la supposta distinzione fra Oriente e Occidente.
Vi diamo il benvenuto in EUR_Asia, quale ulteriore passo di un percorso verso la realizzazione di un museo sempre più accessibile, inclusivo, plurale.
EUR_Asia comprende, come vera e propria mostra nella mostra, anche A Recollection Returns with a Soft Touch, nuova installazione dell’artista multidisciplinare di origine colombiano-coreano-americana Gala Porras-Kim, con cui si conclude il suo percorso biennale di ricerca come Research Fellow del Museo delle Civiltà e Artist in Residence presso il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino. L’installazione audio-video ci restituisce il rapporto intimo che si instaura fra gli oggetti delle collezioni e le persone che se ne prendono quotidianamente cura nel museo.
In A Recollection Returns with a Soft Touch (che gioca con i possibili significati del termine Recollection come “ricordare” e/o “ri-collezionare”) l’artista ha chiesto a Funzionarie e Funzionari referenti delle collezioni dell’ex Museo Nazionale d’Arte Orientale di poterli riprendere mentre presentano alcuni oggetti ai quali si sentono prossimi per motivazioni professionali o personali. Lasciando visibili solo le mani e udibili le voci, le loro storie sono presentate all’interno delle stesse vetrine che abitualmente ospitano questi oggetti dando quindi ai loro ricordi, competenze e sensibilità una straniante soggettività rispetto alla voce ufficiale, apparentemente neutra e imparziale, del Museo. Queste molteplici interpretazioni ci rivelano che gli oggetti del museo sono anche, sempre, soggetti e che la comprensione del passato non può essere un dato esclusivamente oggettivo e scientifico, perchè ogni collezione museale è un’entità vivente con cui è possibile attivare una relazione sensibile e individuale.
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