E’ passata solo qualche ora dalla rielezione di Giorgio Napolitano come Presidente della Repubblica e sto ascoltando proprio in questo momento il suo discorso. La curiosità per la notizia appresa da Twitter si è presto fatta tormento e rabbia. E’ la prima volta nella storia della nostra giovane Repubblica che ad un ex Presidente della Repubblica viene affidato un secondo mandato. Non ce l’ho con Napolitano. Ci mancherebbe. Che colpe può avere un Presidente già in Havaianas e Panama richiamato a sbrogliare una matassa dal quale si era isolato per fine contratto qualche giorno fa. Era il 14 aprile quando dichiarava alla stampa
“Farmi rieleggere? Sarebbe una non soluzione ai limiti del ridicolo”
Non contesto la sua ri-elezione, ma il metodo. Non credo sia stata un’elezione ma una condivisione di intenti fra PD e PDL, stando anche alle loro dichiarazioni ufficiali fatte a caldo. Parlano di “manifestazione di democrazia”. Addirittura leggo dal Corriere della Sera che Pier Luigi Bersani si è messo a piangere commentando “È un risultato eccellente, grazie Napolitano”. Il ghigno poi di Berlusconi mentre ride e batte le mani soddisfatto è qualcosa di terrificante.
Non grido al golpe come Grillo ma è evidente che lo stato attuale delle cose è profondamente drammatico. La maggioranza dei nostri politici è incapace di trovare soluzioni per uscire da questa situazione e la ri-elezione di Napolitano lo palesa.
Democrazia deriva dal greco démos (popolo) e cràtos (potere). Potere del popolo appunto. Quello a cui stiamo assistendo è oggettivamente un potere del popolo oppure stiamo assistendo ad una forma alternativa di democrazia zoppa, sterile ed improduttiva? Abramo Lincoln affermava che “la democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo”. Un Paese che non elegge direttamente i suoi rappresentanti ma vota solo una classifica di gradimento elaborata dai partiti può essere considerato democratico? Un Paese che non riesce a mandare un segnale di rinnovamento con un nome nuovo come Presidente del Consiglio può essere considerato democratico? Un Paese i cui rappresentanti devono genuflettersi al cospetto di un ex Presidente della Repubblica invocandolo a tornare può essere considerato democratico? Un Paese che ad un mese e mezzo dalle elezioni ancora non ha un Governo può essere considerato democratico?
Siamo andati a votare credendo che potesse cambiare qualcosa e ci sono stati proposti 10 saggi perché 1000 onorevoli non sanno cosa e come farlo. Abbiamo atteso l’elezione di un nuovo Presidente della Repubblica ed immoliamo nuovamente Napolitano. Non è che forse democrazia è quella cosa che viene propinata al popolo ogni volta che ha bisogno di esso?
Un paese che non sa usare la democrazia dunque merita…?
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