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Villa Borghese: La Rinascita della Loggia dei Vini Attraverso il Progetto d’Arte LAVINIA

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Nel cuore pulsante di Villa Borghese, uno dei più illustri tesori architettonici della Capitale, si assiste a una rinascita culturale di notevole portata. Il 18 ottobre verrà presentata la conclusione del primo lotto di restauro della storica Loggia dei Vini, un raffinato padiglione per banchetti edificato tra il 1609 e il 1618 per volere di Papa Paolo V Borghese. Questo luogo, un tempo fulcro di riunioni e feste conviviali durante le calde serate estive, riapre finalmente le sue porte al pubblico, svelando nuovi splendori e antiche meraviglie.

Il restauro, eseguito con meticolosa cura da R.O.M.A. Consorzio sotto la supervisione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è stato reso possibile grazie alla generosa donazione della società Ghella. Il progetto prevede tre fasi di lavorazione, ciascuna mirata a restituire alla Loggia la sua originaria magnificenza. La prima fase, appena conclusa, ha interessato la volta interna, l’affresco centrale e i pilastri del padiglione, precedentemente compromessi da insidiose infiltrazioni d’acqua. Gli interventi hanno permesso di recuperare preziosi dettagli architettonici e pittorici, riportando alla luce colori e forme che il tempo aveva offuscato.

A partire dal 19 ottobre, la riapertura della Loggia dei Vini sarà ulteriormente arricchita dal progetto d’arte contemporanea LAVINIA, curato da Salvatore Lacagnina. Concepito per instaurare un dialogo armonioso tra lo spazio storico della Loggia e le moderne espressioni artistiche, LAVINIA si propone di avvicinarsi silenziosamente alla quotidianità dei visitatori, rivolgendosi a chiunque percorra i viali del parco senza imporre alcuna forma di “auctoritas”.

Il progetto sfida le convenzionali nozioni di arte pubblica e tradizione, esplorando il sottile rapporto tra arte e architettura e aprendo nuove prospettive attraverso il potenziale dello storytelling. Gli artisti coinvolti – Ross Birrell & David Harding, Enzo Cucchi, Piero Golia, Virginia Overton, Gianni Politi e Monika Sosnowska – hanno realizzato opere site-specific che dialogano con l’ambiente circostante, invitando il pubblico a una riflessione profonda sull’interazione tra passato e presente.

Il nome LAVINIA è un omaggio a Lavinia Fontana, tra le prime artiste riconosciute nella storia dell’arte e figura di spicco nel panorama artistico del XVI secolo. Presente nella collezione Borghese sin dai primi del Seicento, Lavinia Fontana rappresenta un simbolo di talento e determinazione femminile, e il progetto ne celebra la memoria attraverso una contemporanea rilettura del suo lascito culturale.

L’iniziativa rappresenta un connubio straordinario tra conservazione del patrimonio storico e promozione dell’arte contemporanea. La Loggia dei Vini, con la sua architettura elegante e la sua storia secolare, offre uno scenario ideale per ospitare opere che interrogano e reinterpretano lo spazio, creando un dialogo vivo e stimolante tra le diverse epoche.

Ross Birrell & David Harding esplorano tematiche legate al viaggio e alla migrazione, mentre Enzo Cucchi porta avanti una ricerca sul simbolismo e la metafisica dell’arte. Piero Golia sfida le percezioni comuni attraverso interventi concettuali, e Virginia Overton utilizza materiali recuperati per creare installazioni che riflettono sulla sostenibilità e sull’interazione con l’ambiente. Gianni Politi rivisita la tradizione pittorica italiana con uno sguardo contemporaneo, e Monika Sosnowska trasforma elementi architettonici in sculture che giocano con lo spazio e la forma.

Loggia dei Vini, Villa Borghese, Roma. Crediti fotografici Daniele Molajoli, courtesy Ghella

LAVINIA non è solo un’esposizione, ma un’esperienza immersiva che invita il pubblico a riscoprire la Loggia dei Vini sotto una luce nuova, stimolando una consapevolezza maggiore del valore storico e culturale del luogo.

Il progetto è promosso da Ghella, azienda da sempre attenta alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, in collaborazione con Roma Capitale, Assessorato della Cultura e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’organizzazione e la promozione dell’evento sono affidate a Zètema Progetto Cultura, che ha contribuito a coordinare le diverse realtà coinvolte, garantendo una sinergia efficace e produttiva.

La riapertura della Loggia dei Vini rappresenta un passo significativo nella valorizzazione di Villa Borghese come polo culturale di eccellenza. Grazie a interventi come LAVINIA, il parco non è solo uno spazio verde nel cuore di Roma, ma anche un luogo dove storia e contemporaneità si incontrano, offrendo ai cittadini e ai visitatori un’esperienza ricca e stratificata.

La partecipazione attiva di enti pubblici, aziende private e artisti internazionali testimonia l’importanza della collaborazione nel promuovere iniziative culturali di alto profilo. È attraverso queste sinergie che è possibile preservare il patrimonio storico, renderlo accessibile al grande pubblico e al contempo stimolare la creatività e l’innovazione artistica.

Loggia dei Vini, Villa Borghese, Roma. Crediti fotografici Daniele Molajoli, courtesy Ghella

La rinascita della Loggia dei Vini e il progetto LAVINIA segnano un momento di grande rilevanza per la vita culturale di Roma. Invitando il pubblico a esplorare nuovi orizzonti artistici all’interno di un contesto storico di rara bellezza, l’iniziativa si pone come esempio virtuoso di come l’arte possa fungere da ponte tra passato e presente, tra tradizione e modernità.

Non resta che attendere il 19 ottobre per immergersi in questa esperienza unica, dove ogni dettaglio è pensato per affascinare, ispirare e coinvolgere. Un invito aperto a tutti coloro che desiderano lasciarsi sorprendere dalla magia dell’arte in uno dei luoghi più suggestivi della città eterna.

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Scritto da
Davide Oliviero -

Laureato in discipline umanistiche presso l'Università di Bologna sotto la guida del Professor Umberto Eco, ha avviato la sua carriera nell'archeologia classica, concentrandosi sulla drammaturgia greco-romana. Il suo interesse per il design lo ha spinto a seguire un corso triennale in design d’interni, continuando nel contempo a lavorare nel campo archeologico. Col tempo, ha sviluppato una passione per la scrittura e la musica classica, che lo ha portato a recensire opere liriche per 14 anni in teatri prestigiosi come il Teatro alla Scala, il Covent Garden e l’Opéra di Parigi. Ha inoltre curato contenuti culturali e musicali per diverse pubblicazioni. Negli ultimi anni ha scritto per la rubrica In Arte, trattando di mostre, teatro e arti letterarie a Roma, collaborando con istituzioni come le Scuderie del Quirinale e i Musei Vaticani. Ha recensito spettacoli teatrali, con particolare attenzione al musical e alla prosa, ed è accreditato presso i principali teatri italiani. La sua competenza lo ha reso un ospite frequente in programmi televisivi culturali, oltre a ricoprire il ruolo di giudice permanente per il Premio Letterario Andrea Camilleri. Attraverso i social media, promuove l’arte e la bellezza, fondendo abilmente leggerezza e profondità, rendendo questi temi accessibili a un vasto pubblico.

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